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Trappole della rete: genitori, figli e cyberbullismo

Venerdi 29 aprile presso la sede dell’Istituto Dottrina Cristiana di Sulmona, nell’ambito del progetto di educazione alla legalità, si è tenuto, a cura della Polizia postale di L’Aquila, un incontro rivolto ai bambini di quarta e quinta elementare, ai genitori e ai docenti: “Trappole della rete: genitori, figli e cyberbullismo”, fortemente voluto dalla Dottoressa Lucia Colalancia, che ne è stata moderatrice. Il tema è quanto mai attuale visto che ormai noi e i nostri figli abbiamo sempre più a che fare con nuove tecnologie comunicative. Sono intervenuti il Comandante della Sezione di Polizia postale di L’Aquila Sostituto Commissario Attilio Santella e la Dottoressa Roberta Romanelli, psicologa-psicoterapeuta, che hanno fornito, attraverso i loro studi e la loro esperienza, i mezzi per riconoscere e affrontare il problema del cyberbullismo, fenomeno molto grave e in ascesa, che può assumere in breve tempo una portata molto più ampia del suo non molto anziano antenato, il bullismo, fenomeno altrettanto grave, ma più circoscritto. Gli esperti hanno spiegato che il cyberbullismo viene messo in atto attraverso i media digitali e consiste nell’invio ripetuto di messaggi offensivi tramite sms, in chat o sui social (Facebook, Instagram, Twitter ecc.) per molestare una persona per un lungo periodo. Spesso i genitori e gli insegnanti ne rimangono a lungo all’oscuro perché non sono attivi in rete come gli adolescenti, per questo la Dottoressa Romanelli e il Sostituto Commissario Santella hanno insistito tanto sull’importanza della famiglia a sostegno dei nostri ragazzi, perché solo parlandone e restando uniti si può affrontare e sconfiggere questo nuovo mostro del nostro tempo. Speriamo che questo sia stato solo il primo di una lunga serie di appuntamenti su questo tema importante, perché abbiamo bisogno degli strumenti più adatti per proteggere i nostri figli.

 

 

 

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