Non immaginavamo di certo che avremmo dovuto far fronte ad un’emergenza di questa portata. Improvvisamente le nostre vite sono cambiate, improvvisamente la nostra quotidianità si è ridotta alle quattro mura di casa. Ci siamo interrogati a lungo da insegnanti su come potessimo agire, su cosa stessero provando i nostri alunni e di come le famiglie stessero affrontando la situazione. Ognuno dei docenti si è immediatamente attivato per far sentire la propria vicinanza agli alunni con un messaggio, un video, una presenza virtuale. E grazie a quello che ognuno di noi aveva seminato nei mesi precedenti di scuola, abbiamo raccolto i primi frutti di questa didattica virtuale.
Classroom è una piattaforma facile, veloce e pratica e in poco tempo è diventata la nostra aula virtuale. I protagonisti non sono solo i docenti che condividono materiali e assegnano compiti, ma anche gli alunni che possono esprimere dubbi, domande, curiosità ed esercizi con gli insegnanti della propria sezione. È un portale interattivo, ideale come strumento compensativo, che offre supporto didattico a tutti gli alunni che vi accedono. Lo scopo della didattica digitale è innanzitutto quella di dare una ventata di normalità alle giornate degli alunni, proponendo una routine e ricreando l’ambiente scolastico ma con nuovi strumenti (computer, tablet, videolezioni), e in secondo luogo quello di mantenere vivo il legame con la scuola.
Ognuno di noi si è messo in gioco affinché facesse da ponte non solo tra i bambini e il mero sapere ma anche tra alunni e le loro stesse emozioni. Ed è stata una sfida anche per noi. Quante volte abbiamo acceso la telecamera e abbiamo semplicemente visto riflessa un’immagine vuota: sapete, un insegnante si sente perso senza i suoi alunni, senza quegli occhietti curiosi e fiduciosi che ti fissano, che aspettano spiegazioni, che si confrontano, che domandano. Ma poi abbiamo ripensato a noi stessi nelle aule del nostro istituto, abbiamo rivisto tutti i volti dei nostri alunni ed è stato tutto più facile: erano tutti lì, proprio come li ricordavamo, che scrutano, ascoltano, fanno domande ed espongono i loro dubbi.